Miei carissimi followers, non “posto” da tempo sul mio
blog perché mi sono dedicata a scrivere una biografia di un personaggio a me
vicino che mi fa piacere “fotografare” e penso che, ancora per qualche giorno,
sarò assorbita da questo lavoro. Ma stamattina alle 5,21 un boato e un tremore
orribile ci ha strappato ad un placido sonno. Sento il bisogno di raccontarvi
il mio vissuto, sperando di trovare in voi sentimenti simili. Ero sola in casa,
quindi ho dovuto fare i conti con me stessa. Certamente il panico liquido che
scorreva nelle mie vene mi ha paralizzato per tutta la durata del movimento
tellurico. Finito il quale mi posi il serio problema rispetto a ciò che
occorreva fare. Il mio primo gesto fu inconsulto: andai in bagno e ho assunto
una supposta antidolorifica. Che senso avesse non l’ho capito, forse intendevo
frenare in anticipo una cefalea da stress pronta ad assalirmi. Fatto questo, riacquistai
lucidità e mi attrezzai con una torcia sul comodino, memore delle drammatiche
cronache aquilane. Quello che mi terrorizzava era la possibilità del ripetersi
di altre scosse, magari più catastrofiche. Scartai l’ipotesi di uscire
all’aperto o quella di ripararmi in un
angolo qualsiasi della stanza, metodo che mi aveva insegnato mia madre. Mi
distesi sul letto dopo avere acceso un salvifico cuscinetto elettrico che mi ha
salvato dall’assideramento (nervoso). Poi iniziai a telefonare a raffica: c’è
bisogno di un contatto in questi casi. Per prima cosa chiamai il comando dei
vigili urbani; mi rispose un gentilissimo tutore dell’ordine che mi conosceva e
mi disse: ”Uè, signora Adele, si è spaventata?”, aggiungendo tutta una serie di
particolari tecnici, l’epicentro, l’ora precisa, la durata. La voce giovane
calma e calda del vigile mi rasserenò molto. Quindi tutti gli amici mattinieri
che disturbai di li a poco, mi sentirono tonica e propositiva. Discettai a
lungo di faglie e depressioni dello Stretto di Messina, zolle tettoniche e
allontanamenti delle coste, finchè tutta la adrenalina secreta nei 20 secondi
di scossa fu eliminata. Fu a quel punto che decisi di approfondire il problema.
Ho passato un paio d’ore a leggere la letteratura scientifica di Internet e ho
capito, consolandomi, che soltanto tra 600 anni potrà verificarsi un sisma
catastrofico come quello del 1908. Prima di tale imprecisata data, avremo
soltanto scosse che non supereranno i 4
gradi Richter. Quindi sopportabili. Si tratterà di dominare quel terrore
atavico, che ormai fa parte dell’elica del nostro Dna, rispetto al quale siamo
inermi. Fino alla riconquista della razionalità.
PRESENTAZIONE DEL LIBRO "SCRISSI D'ARTE" DI VINCENZO BONAVENTURA
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*“Scrissi d’Arte”, dieci anni di arti figurative a Messina raccontati in un
libro.*
Il giornalista e critico teatrale *Vincenzo Bonaventura* presenterà ...
12 ore fa
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